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Il panorama degli incontri online e la sfida tra Bumble e Match

Immagine del redattore: Giulia ValentinoGiulia Valentino




Negli ultimi dieci anni, il settore degli incontri online (dating) ha 

vissuto un’espansione straordinaria, trasformandosi da “soluzione di 

nicchia” a fenomeno di massa. 

Piattaforme come Tinder, Bumble e altre hanno abbattuto lo stigma 

legato all’online dating, aprendo la strada a un’industria da miliardi 

di dollari.


Quando Tinder apparve sul mercato nel 2012, sembrò la rivoluzione definitiva nel mondo degli incontri online. Una semplice interfaccia basata sullo “swipe” scorrere il dito a sinistra o a destra per segnalare 

interesse o disinteresse catturò in pochissimo tempo milioni di utenti.Eppure, a distanza di un solo decennio, è emersa una stanchezza 

diffusa verso le app di dating, spesso definita come “fatica da swipe"


Donne e utenti più giovani, in particolare, stanno cercando alternative che vadano oltre l’ormai trita dinamica del “match e chat”: da incontri in presenza a piattaforme iper specializzate, fino alle app che 

puntano sull’amicizia più che sulla conquista sentimentale.

Ma com’è possibile che un settore che ha registrato una crescita impetuosa per anni, e che coinvolge decine di milioni di persone in tutto 

il mondo, viva ora una fase di crisi o quantomeno di pesante 

flessione? 


Per comprendere questa trasformazione, è utile partire 

dall’esperienza dei due grandi player del settore: 

Match Group e Bumble. 

Entrambi, seppur con strategie e “vision” differenti, stanno 

affrontando una fase di rinnovamento spinta da un mercato sempre 

più competitivo e da utenti sempre più esigenti.




Un mercato che cerca di evolvere

La “fatica da swipe” colpisce soprattutto donne e utenti più giovani, i segmenti che dovrebbero essere il motore principale di queste piattaforme. Alcuni studi segnalano che, pur di uscire dalla routine di continue chat inconcludenti, molti preferiscono le cosiddette app di incontri di nicchia o partecipare a eventi dal vivo. Un recente sondaggio citato da Forbes ha rilevato che il 78% degli utenti si sente emotivamente, mentalmente o fisicamente esausto dalle app di incontri.

La risposta di chi gestisce i principali servizi di dating è stata la ricerca della “prossima grande novità”. Match Group ha puntato sulle 

potenzialità dell’intelligenza artificiale, con l’idea di migliorare

sensibilmente l’esperienza di matching, l’autenticazione dei profili 

(introducendo verifiche foto/video più stringenti) e la moderazione di contenuti indesiderati. Tinder, ad esempio, sta sperimentando 

l’obbligo di caricare foto del volto in alcune regioni, insieme a un 

“controllo di liveness” che utilizza la scansione biometrica per 

accertarsi che i profili non siano falsi.

Bumble, dal canto suo, ha eliminato l’originaria regola per cui solo le donne potevano avviare la conversazione. 

Ora dà la possibilità alle donne di aggiungere “prompt” ai loro 

profili, cui potenziali partner possono rispondere, una funzionalità 

popolarizzata inizialmente dalla concorrente Hinge. Inoltre, ha 

introdotto piattaforme collegate al mondo dell’amicizia (Bumble BFF) o del networking professionale (Bumble Bizz), fino ad acquisire Geneva, un’app per la creazione di community online.


Dall’amore all’amicizia

Questa spinta verso nuovi mercati è diventata ancora più evidente dopo la pandemia, quando le app di incontri tradizionali hanno visto 

rallentare la crescita. Bumble e altri operatori minori, come l’app 

di “matrimoni musulmani” Muzz, stanno lanciando funzionalità dedicate a trovare solo amici o a entrare in contatto con persone per attività ludiche e sociali. L’idea è che, una volta all’interno dell’ecosistema, 

l’utente possa restare più a lungo, magari inizialmente per amicizie e poi, chissà, anche per cercare un partner romantico. 

Tuttavia, molti analisti si dicono scettici sulla possibilità di 

monetizzare l’amicizia: la maggior parte dei ricavi di queste app 

deriva dagli abbonamenti premium per chi desidera “accelerare” la 

ricerca di un partner amoroso. Pagare per stringere amicizie, invece, 

risulta meno intuitivo e molti potenziali utenti si affidano ai social 

network gratuiti (come Facebook o gruppi WhatsApp) se vogliono 

trovare nuove conoscenze. Per questo, Bumble sta valutando forme 

di pubblicità o collaborazioni a pagamento con brand interessati a 

raggiungere la community. Ma è tutto un grande work in progress.


Nuovi competitor e approcci originali

Nel frattempo, un’ondata di start-up mira a differenziarsi con

formule innovative che promettono di ridurre al minimo le lunghe chat virtuali e favorire gli incontri faccia a faccia. 

Alcune di queste nuove realtà stanno anche sperimentando modi per rendere le interazioni più significative e meno basate sull’aspetto fisico.


Thursday, per esempio, è un’app di incontri che funziona solo un 

giorno alla settimana, il giovedì. In questo modo gli utenti sono spintia interagire in modo più rapido e a incontrarsi davvero, senza 

trascorrere troppe ore sullo smartphone.

S’More (abbreviazione di “Something More”) sfoca inizialmente le 

foto del profilo, rendendole visibili solo quando si scoprono interessi 

comuni e c’è un effettivo scambio di messaggi. L’idea è creare 

connessioni emotive prima di basarsi sulla semplice attrazione fisica.

Ship coinvolge gli amici nel processo di selezione: gli utenti possono far sfogliare i profili ai propri conoscenti, consentendo alla cerchia 

sociale di suggerire potenziali partner. Questo aspetto rende il 

dating più “collettivo” e meno solitario.

Feels trasforma i tradizionali profili in una sorta di “storie” interattive, simili a quelle viste su Instagram o Snapchat: foto, brevi video e testi che creano un ritratto più dinamico e autentico della personalità.

Jigsaw, invece, utilizza un approccio a puzzle: le foto inizialmente sono coperte da pezzi che si rimuovono man mano che 

si interagisce. 

Anche qui, si vuole puntare su una conoscenza graduale, incentrata  sul dialogo e sulla personalità, prima che l’aspetto fisico diventi 

l’unico criterio di giudizio.

In aggiunta, si stanno affermando altre start-up dal carattere 

ancora più sperimentale. 

Feeld, nata nel Regno Unito, si rivolge a persone “open minded” 

interessate a relazioni non monogame o alternative, mentre Breeze 

non consente di chattare finché non ci si è dati appuntamento per vedersi in uno dei locali partner. 

Quest’ultima fa pagare una tariffa per garantire che l’incontro si 

svolga davvero (con tanto di consumazione inclusa), spingendo a 

passare rapidamente dalla teoria alla pratica.

Così, mentre alcuni competitor “tradizionali” cercano di evolversi o 

ampliarsi all’amicizia, questa nuova generazione di app introduce 

meccaniche che vogliono risolvere le criticità tipiche della “fatica 

da swipe” e di un dating troppo superficiale.

 L’obiettivo comune? Coinvolgere in modo più profondo e offrire 

un’esperienza diversa, meno ripetitiva e più centrata sui reali 

interessi e valori degli utenti.


La sfida dell’intelligenza artificiale

Paradossalmente, proprio quando le persone sembrano desiderare 

più genuinità e contatto reale, molte aziende di dating vedono 

nell’intelligenza artificiale il principale motore d’innovazione per  il futuro. Secondo Bernard Kim, CEO di Match Group, 

l’IA permetterà di “migliorare ogni aspetto del percorso di incontri 

online”, dalla gestione dei contenuti indesiderati all’abbinamento deiprofili, passando per la proposta di chatbot capaci di rompere il 

ghiaccio nelle conversazioni.

Tuttavia, non mancano preoccupazioni: c’è chi teme che l’IA possa 

accentuare la superficialità, standardizzare i match o addirittura 

“ingabbiare” gli utenti in logiche predittive troppo rigide. 

Molti ragazzi della Gen Z, cresciuti con le app di dating, 

si dichiarano disincantati: preferiscono un ritorno a forme di socialità

offline, come eventi musicali o sportivi, dove l’incontro è più spontaneo e meno filtrato da algoritmi.


Dov’è diretto il mercato

Di fronte a questa situazione, è chiaro che le app di incontri devono 

ripensare le proprie strategie. Il modello “attiro utenti li faccio pagare per funzioni extra sostituisco chi lascia con nuovi iscritti” non appare più così solido, specialmente se una buona fetta di utenti si mostra 

esausta dalle dinamiche delle app stesse. 

La differenziazione è un imperativo: da un lato c’è la spinta a 

integrare funzionalità “solo social” o di networking professionale, 

dall’altro l’uso dell’IA per eliminare contenuti tossici e migliorare la 

qualità delle interazioni.


Mentre il Match Group cerca di ritrovare slancio puntando su Tinder e Hinge, e Bumble diversifica dal romanticismo all’amicizia, un’intera generazione di competitor più piccoli scommette su idee radicali per offrire esperienze uniche. Dalle app che invitano a uscire (quasi) 

subito di casa, a quelle che limitano drasticamente il numero di 

match, la parola d’ordine sembra essere “meno chat, più realtà”.


Le grandi società di incontri online stanno attraversando una fase di 

importante transizione. Se da un lato la popolarità delle dating app 

ha ridotto lo stigma dell’online dating e aperto la strada a milioni di 

persone in cerca di relazioni, dall’altro un’ampia parte di questi utenti si sente ormai esausta, frustrata o semplicemente desiderosa di 

qualcosa di diverso dalle dinamiche finora proposte.




2. Storia e Modelli di Business

2.1. Match Group: il pioniere con un portafoglio diversificato Match Group affonda le sue radici in alcune delle primissime 

piattaforme di incontri su Internet (Match.com è nata nel 1995), 

ma ha raggiunto la massima popolarità con l’acquisizione e lo 

sviluppo di Tinder, app che ha reinventato l’online dating tramite la meccanica dello “swipe”: un gesto semplice con il dito a destra o 

sinistra per segnalare interesse o disinteresse. A Tinder si sono 

aggiunti negli anni numerosi brand specializzati (Hinge, Meetic, 

OkCupid, Plenty of Fish, OurTime, BLK, Chispa, ecc.), 

ognuno pensato per un particolare target (dai senior agli utenti LGBTQ+, dalle community etniche a quelle religiose).

Il modello di business del gruppo si basa su abbonamenti premium ericavi pubblicitari. L’utente può utilizzare le funzioni base in modo 

gratuito, ma sottoscrive abbonamenti a pagamento per accedere a 

funzionalità extra (come i filtri avanzati, la possibilità di vedere chi 

ha guardato il proprio profilo o di tornare su un profilo scartato). 

Tinder Plus, Tinder Gold e HingeX sono esempi di servizi premium 

a pagamento.


2.2. Bumble: l’innovazione sociale e l’empowerment femminile Bumble, nata nel 2014 dall’iniziativa di Whitney Wolfe Herd (già co-fondatrice di Tinder), si è distinta fin da subito per una regola fondamentale: nelle connessioni etero, solo le donne possono inviare il 

primo messaggio. Questa scelta ha contribuito a creare un ambiente percepito come più sicuro e meno soggetto a messaggi 

indesiderati o molestie. Nel tempo, Bumble ha esteso i propri servizi oltre gli incontri romantici, introducendo le modalità Bumble BFF per la ricerca di amicizie e Bumble Bizz per il networking professionale.

Nel 2024, Bumble ha anche acquisito Geneva, un’app di chat di 

gruppo focalizzata sulle community, evidenziando la spinta strategica verso un ecosistema “social” più ampio e diversificato. Tale mossa

 rispecchia l’obiettivo di attrarre utenti che non si limitano alla 

sfera sentimentale, ma cercano relazioni umane anche sul piano 

amicale e professionale.


3. Il Contesto Attuale: “fatica da swipe” e nuove forme di socialità online

Se da un lato l’adozione massiva delle app di incontri ha ridotto lo stigma sociale, dall’altro ha fatto emergere un nuovo problema: la “dating app fatigue” o “fatica da swipe”. Molti utenti, specialmente 

donne e giovani, dichiarano di sentirsi esausti dal continuo scorrere 

di profili e dalla superficialità di alcune interazioni. 

I colossi del settore –Tinder, Bumble, Badoo, Bumble –stanno perdendo utenti o notano un calo nella propensione a 

pagare per le funzioni premium.

Nel contempo, nuove start-up di dating provano strade alternative per differenziarsi, come:


  • Thursday: app che funziona solo un giorno a settimana, 

    promuovendo incontri reali più rapidi.

  • S’More: le foto dei profili sono sfocate all’inizio, favorendo 

    la conoscenza prima di giudizi estetici.

  • Feels, Jigsaw, Ship, e altre, sperimentano feature che 

    spostano l’attenzione dai look agli interessi o coinvolgono 

    gli amici nella selezione del match.


Inoltre, si assiste a un ritorno degli eventi offline: lo speed-dating e i raduni per single crescono di popolarità, e alcune app (come Breeze) addirittura impongono un appuntamento reale dopo il match, per limitare l’eccesso di chat online prive di sbocco.


3.1. La spinta verso amicizie e community

Un trend rilevante è l’estensione del “dating” all’amicizia: Bumble ha lanciato da tempo Bumble BFF e ha acquisito Geneva per coltivare 

community tematiche. Anche Match Group sta sperimentando 

funzioni “solo social”, come l’app Yuzu dedicata alla  comunità asiatica, con doppia modalità dating/social.

Obiettivo comune è aumentare la permanenza dell’utente sulle 

piattaforme, monetizzando potenzialmente la pubblicità e i servizi 

aggiuntivi. Tuttavia, molti analisti notano che la monetizzazione 

dell’amicizia è meno immediata rispetto a quella del dating, poiché 

“le persone tendono a pagare di più per trovare l’amore che per

farsi amici”.


  1. Analisi Finanziaria: risultati, rischi e 

prospettive

Dopo aver visto come le due aziende si muovono in un mercato sfidante, passiamo ora ai dati finanziari. La valutazione si concentra soprattutto su ricavi, margini, free cash flow, leva finanziaria e prospettive di crescita, ovvero le voci più importanti per chi segue il Value Investing.


  1. Bumble: crescita di utenti, sfide di redditività

    1. Principali dati e strategia


  • Modello di business: abbonamenti premium e offerte diversificate (Bumble BFF, Bumble Bizz, acquisizione di Geneva).

  • Focus: rafforzare l’engagement, promuovere il brand come 

    piattaforma “social” (non solo dating), espandersi a livello internazionale e integrare nuove funzioni basate sull’AI 

    (come algoritmi di matching più avanzati).


Secondo gli analisti, Bumble si trova in una fase di riposizionamento 

strategico:


  • Ricavi in lieve calo (nel Q3 2024 si registra -1% YoY).

  • Utile netto negativo anche a causa di impairment su intangible 

    assets e goodwill (GAAP net loss di 849 milioni di dollari nel Q3 

    2024).

  • ARPU (Average Revenue Per Paying User) in discesa (-10% YoY), dovuto a cambi di mix geografico e all’introduzione di piani di 

    abbonamento meno costosi per ampliare la base utenti.

  • Saranno necessari “diversi trimestri” per vedere gli effetti 

    positivi delle nuove strategie di marketing e di prodotto.


4.1.2. Parametri di valutazione


  • Forward P/E: si stima intorno a 10-11x, ma si parte da un EPS (TTM) negativo.

  • P/B: ~1,06, indica una valutazione vicina al valore contabile.

  • P/FCF: ~5,41, con un FCF Yield del 18,50%. 

    Dato molto interessante, poiché suggerisce che Bumble, nonostante la perdita a livello GAAP, genera un buon flusso di cassa operativo.

Debito: al settembre 2024, Bumble presentava circa 618 milioni di

dollari di debito e 252 milioni in cash, per un net debt di ~366 milioni. Il rapporto net debt/EBITDA è intorno a 1,9, ritenuto gestibile.





● Rischi: crescente competitività, calo dell’ARPU, possibili ulteriori

impairment su asset immateriali, necessità di maggior tempo per

ottenere risultati dal riposizionamento.




4.2. Match Group: portafoglio storico e redditività consolidata

4.2.1. Principali dati e strategia


  • Portafoglio ampio: Tinder, Hinge, Match.com, OkCupid, Meetic, Plenty of Fish, e altri brand di nicchia.

  • Modello di business: abbonamenti premium e ricavi pubblicitari, con attenzione particolare a Tinder (ancora la piattaforma di dating più famosa) e a Hinge (in forte crescita).

  • Sfide: calo di utenti paganti totali (ad esempio su Tinder), 

    ma aumento del ricavo medio per utente. 

    Crescente pressione competitiva e necessità di innovare con 

    nuove funzioni (verifiche foto/video, IA per suggerire match e 

    moderare contenuti indesiderati).


Dal punto di vista dei fondamentali, Match Group è un’azienda già redditizia:


  • P/E (TTM): ~13-14, sotto la media di molte aziende tech.

  • Forward P/E: ~15-16, indicazione di una crescita moderata ma stabile.

  • P/FCF: ~9,43 con un FCF yield di ~10,60%.

  • Margini: storicamente elevati per via della natura “asset light” 

    (poche spese fisse, costi di marketing più rilevanti).

  • Debito: il P/B = 0 può indicare una leva finanziaria significativa 

    e/o un patrimonio netto contabile ridotto, tipico di alcune 

    società digitali con ampio ricorso a buyback, goodwill, 

    intangibles. 

  • Occorre verificare che il debito non sia eccessivo rispetto alla 

    capacità di generare cassa.









5. Confronto e Conclusioni Finali

5.1. Sintesi dei dati chiave

Metrica

Bumble (BMBL)

Match Group (MTCH)

Dimensione / Market Cap

~1,2-1,3 mld US$ (varia molto, storicamente ~2,6)

~8 mld US$

Situazione degli utili

EPS negativo TTM, Forward P/E ~10,3

EPS positivo, P/E TTM

~13-14, Forward

~15-16

FCF Yield

~18,50%

~10,60%


P/FCF

~5,4

~9,4

Ricavi

In calo dell’1% nel Q3 2024

In lieve diminuzione Q4 2024, su base annua +

Margini operativi

Negativi / In ripresa lenta

Positivi, in leggero calo ma ancora robusti

Focus strategico

Riposizionamento, espansione “social”

Rafforzamento brand storici, IA, Hinge

5.2. Quale azienda è migliore dal punto di vista fondamentale?

1. Stato di maturità e margini:


  • Match Group è già profittevole, con un flusso di cassa stabile, 

    margini buoni e un moat (vantaggio competitivo) garantito dal portafoglio di brand consolidati.

  • Bumble ha un potenziale di crescita legato all’espansione in altre aree (amicizia, community), ma non è ancora solido a livello di 

    utili.


2. Valutazioni di mercato:


  • Bumble appare “meno costoso” sul fronte P/FCF (circa 5,4) e ha un FCF yield sorprendentemente alto. 

    Questo può attirare gli investitori Value, ma la presenza di 

    impairment e altre voci straordinarie consiglia di analizzare a 

    fondo la qualità del cash flow.

  • Match Group ha multipli (P/E e P/FCF) comunque interessanti, 

    specialmente se confrontati con il settore tech.


3. Rischi e sostenibilità:


  • Bumble affronta sfide di posizionamento e richiede tempo per 

    vedere i benefici delle strategie di rilancio. 

    È un’azienda ancora “in costruzione” a livello di mercato 

    internazionale.

  • Match Group deve contrastare il calo di utenti paganti su Tinder e la concorrenza di nuove app. Tuttavia, vanta una capacità di monetizzazione e un portafoglio diversificato che riduce il rischio specifico legato a un singolo brand.


5.3. Conclusione secondo i principi del Value Investing


  • Se cerchi stabilità e redditività immediata, Match Group emerge come più solido. Ha un flusso di cassa rodato, margini positivi e un brand forte. I rischi principali sono legati alla concorrenza e all’insoddisfazione di una parte di utenza, ma la diversificazione e 

    la leadership nel settore lo rendono un candidato interessante.

  • Se punti a una scommessa di crescita, Bumble potrebbe rivelarsi un buon investimento, grazie al basso P/FCF e al potenziale di 

    recupero degli utili (Forward P/E ~10). Tuttavia, il profilo di rischio è più alto, richiede fiducia nella capacità del management 

    di invertire il trend su ARPU e monetizzazione, e resta da 

    dimostrare la stabilità dei flussi di cassa nel lungo termine.


Possibili esiti:


  • Investire in Match Group: approccio più conservatore, con un’azienda che genera utili reali e ha una posizione dominante.

Investire in Bumble: scommessa su una crescita futura che, se 

realizzata, porterebbe a un multiplo potenzialmente attraente.

Non investire: chi considera eccessive le incertezze e la saturazione 

del mercato, potrebbe ritenere prudente rimanere in attesa, 

specialmente in un contesto in cui il settore sta subendo 

un’evoluzione rapida e in cui la “fatica da swipe” potrebbe 

ulteriormente frenare la domanda.


Secondo la nostra visione, sotto il profilo strettamente “value”, 

la stabilità di Match Group appare più in linea con i principi tradizionali (società profittevole, buoni multipli, moat consolidato). 

Bumble, pur offrendo spunti di crescita e un FCF yield elevato, 

presenta ancora troppe incognite sui risultati futuri, rendendola 

una scommessa più speculativa. Naturalmente, la scelta definitiva 

dipende dai propri obiettivi di investimento, dall’orizzonte temporale e dalla propensione al rischio. 

Noi personalmente reputiamo MATCH una stock interessante ma 

crediamo che questo non sia il momento migliore anche dal punto 

di vista della price action per un Entry Point utile alla costruzione 

di una posizione Long. Attendiamo per segnali di ingresso… 

che potrebbero essere più vicini di quanto crediamo.




Riferimenti Principali Utilizzati

Dati e analisi da report Q3-Q4 2023/2024 di Bumble e Match Group

Informazioni sui modelli di business e sussidiarie (s203.q4cdn.com,

Approfondimenti sull’evoluzione del mercato degli incontri online

(Eventbrite, Statista, Forbes)

Parametri di valutazione finanziaria (P/E, P/FCF, FCF Yield, net debt) da

Simply Wall St, finance.yahoo.com, marketscreener.com, e documenti

di investor relations di Bumble e Match Group

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Guest
5 giorni fa
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Molto interessante e ben fatto

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